Il regista ha definito questo anime: a metà strada tra la cinematografia di Akira Kurosawa e quella di Sergio Leone.
"Braccato dai Ming provenienti dalla Cina, il giovane Kotaro e il suo cane incontrano un Nanashi, ovvero un samurai senza nome. Quest’ultimo continuamente perseguitato dagli incubi del passato, lo hanno portano a sigillare la sua spada. Tra i Ming si distingue un combattente occidentale dagli occhi di ghiaccio di nome Rarou, che vive solo allo scopo di confrontarsi con un degno avversario.
Quanto entrambi i gruppi si scontrano con un signorotto locale, un generale orgoglioso e alcuni monaci lacerati dalla scelta tra fede e sopravvivenza... verrà alla luce la vera ragione che si nasconde dietro la caccia dei Ming, mettendo a dura prova il legame creatosi tra Kotaro e Nanashi."
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